fbpx

La bellezza del nostro sorriso non dipende solo dall’estetica.

Vogliamo farvi conoscere oggi la gnatologia, una branca dell’odontoiatria molto complessa che si occupa dello studio del sistema stomatognatico nella sua interezza e del trattamento delle patologie ad esso correlate.

La gnatologia è la scienza che studia il funzionamento del sistema stomatognatico, considerandone i disturbi funzionali e i relativi rimedi. Studia l’attività motoria della mandibola e i suoi rapporti, d’occlusione e di moto, col mascellare superiore. Per occlusione si indica il contatto di massima intercuspidazione tra superfici masticatorie dei denti superiori ed inferiori.

Come sistema stomatognatico si intende tutto il complesso anatomico funzionale, composto da denti, articolazioni temporo-mandibolari e relative ossa, muscoli e nervi. La funzione armonica, coordinata e senza disturbi di tutte queste strutture indica lo stato di salute dell’apparato stomatognatico, monitorato costantemente da numerose terminazioni nervose che informano il sistema nervoso centrale sul funzionamento delle varie parti.

La gnatologia si occupa proprio di studiare e ripristinare il corretto equilibrio tra questi distretti risolvendo la sintomatologia che ne deriva.

In presenza di anomalie intervengono meccanismi automatici di compensazione, le parafunzioni. Le parafunzioni si dividono in diurne e notturne. Quelle diurne possono essere rappresentate dal bruxismo e abitudini sbagliate come il mordersi le unghie. Le parafunzioni notturne, bruxismo e serramento, sono il problema più grande in quanto durante la notte il paziente è in uno stato di incoscienza e i riflessi protettivi sono annullati.

Gli eventi notturni sono il bruxismo e il serramento.

BRUXISMO: è una parafunzione che si esplica con l’occlusione sotto sforzo, accompagnata da digrignamento dei denti. È un rapporto occlusale dinamico. Si può manifestare nel sonno paradossale. Esiste anche un bruxismo diurno.

SERRAMENTO: è una parafunzione caratterizzata da un’occlusione sotto sforzo di durata più o meno lunga. I denti contraggono un rapporto occlusale statico. Generalmente è accompagnato a periodi di stress e si può presentare anche nelle ore diurne.

Le parafunzioni, in assenza di interventi correttivi, possono dare origine dapprima a sindromi disfunzionali, infine a vere e proprie patologie a carattere locale o generale. Nelle ricostruzioni protesiche o negli interventi terapeutici, risulta pertanto di fondamentale importanza non modificare lo stato di equilibrio del complesso e articolato sistema stomatognatico, per non comprometterne le funzioni.

I vari problemi gnatologici possono essere rappresentati da:

  • Malocclusioni;
  • Disordini cranio-cervico-mandibolari;
  • Bruxismo;
  • Alterazioni dell’articolazione temporo-mandibolare.

L’obiettivo comune degli gnatologi è l’individuazione del corretto rapporto cranio-mandibolare, il suo mantenimento e il suo ripristino.

QUANDO SI DOVREBBE ANDARE DALLO SPECIALISTA?

Si dovrebbe effettuare una visita gnatologica nei casi di “click” della mandibola mentre mangiamo, forti cefalee apparentemente inspiegabili, di dolori muscolari soprattutto a carico della cervicale ed in presenza di frequenti infiammazioni del nervo trigemino e facciale.

Al contrario delle terapie odontoiatriche consuete che sono quasi sempre terapie causali (per esempio il paziente ha una carie e questa viene curata), nella terapia gnatologica esiste sia una terapia causale che una terapia sintomatologica, la quale non è una terapia di secondo piano.

Nella terapia causale si agisce sulla occlusione dei denti perché così si può ottenere un rilassamento muscolare oppure uno spostamento dei capi ossei ristabilendo così una corretta posizione. La terapia causale che agisce sull’occlusione può essere reversibile o irreversibile. Quella reversibile è fatta principalmente da apparecchi mobili come il BITE NOTTURNO. Mentre la terapia occlusale irreversibile è sostanzialmente di 3 tipi:

  • Molaggio selettivo
  • Restauri protesici
  • Ortodonzia

Inoltre, nello studio Hruska abbiamo la possibilità di individuare con macchinari specialistici, come il Podoscopio e lo Scoliosometro, tutta una serie di problematiche posturali le quali potrebbero essere legate ai disordini temporo-mandibolari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *